(Ri)uscire a riveder le stelle

Luna calante inquinamento luminoso
Una falce di Luna calante sorge tra le brume e le luci artificiali della campagna piemontese.

Canon 6D
Canon 70-200 mm f/2.8
ISO 3200, 2 s, 200mm, f/3,2
scattata alle 5:50 CEST del 26-10-2019

Ieri, sabato 26 ottobre, è stata la XXVI Giornata nazionale sull’inquinamento luminoso.
È un argomento strano: nessuno dice “rompetemi i timpani con millanta martelli pneumatici” o “sì, fatemi respirare più diossina, voglio più piogge acide!”, mentre spesso si commenta che “le strade di notte sono troppo buie, vogliamo più luce!”. Forse si pensa che la luce dei lampioni non possa far danni, che l’idea di normare l’illuminazione artificiale sia il pallino di uno sparuto gruppo di spostati con l’hobby di guardare il cielo; eppure quello luminoso è un inquinamento che fa male, al pari di quello acustico o atmosferico.

Sempre più studi affermano che la luce artificiale può influenzare il ciclo circadiano; illuminazioni troppo potenti e dal colore sbagliato (con una dominante blu) provocano insonnia e altri scompensi che a lungo andare si ripercuotono sul benessere psicofisico delle persone. E questo senza citare i danni relativi a flora e fauna, o lo spreco energetico e l’aumento degli altri tipi d’inquinamento provocati da un’illuminazione ipertrofica e sovrabbondante.

Per fortuna qualcosa – lentamente – sta cambiando. Ormai smartphone e tablet – persino i pc! – hanno un’opzione che modifica la dominante cromatica e la luminosità dello schermo la sera, in modo da affaticare meno gli occhi, e da un anno anche la Regione Piemonte ha una legge sull’inquinamento luminoso, che regolamenta intensità e caratteristiche delle fonti di luce artificiale.

Certo, dalla legge all’applicazione della stessa il passo è lungo, e più volte mi è capitato – anche in montagna – di trovare esempi di illuminazione scriteriata (i due fari accecanti sopra Crissolo, l’illuminazione del Santuario di Sant’Anna di Vinadio), eppure in qualche modo sono ottimista.
Forse, anche in pianura, riusciremo a riveder le stelle.