Un anno attorno a Cerere

Esattamente un anno fa la missione Dawn completava la complessa manovra di inserimento in orbita stabile attorno a Cerere.
Da lì, dopo un’iniziale analisi generale, la sonda ha iniziato a mappare il pianeta nano da altezze sempre minori, fino a raggiungere l’orbita più stretta prevista dalla missione, a una distanza soli 385 km dalla superficie del corpo celeste.

Monti di ghiaccio, pianure d’azoto

Crediti: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute L’immagine che vedete qui sopra è il mosaico di diverse fotografie scattate dalla sonda New Horizons mentre si trovava a soli 1800 km dalla superficie di Plutone, durante il flyby con il pianeta nano avvenuto il 14 luglio.

I punti luminosi di Cerere sono (ancora) un mistero

La sonda Dawn, in orbita attorno a Cerere, ha finalmente raggiunto una delle orbite più basse (l’orbita HAMO, a 1470 km dalla superficie), mostrandoci così immagini del pianeta nano a una risoluzione senza precedenti.

Pianeta o pianeta nano?

Attualmente, il nostro Sistema Solare è ufficialmente composto da una stella, 8 pianeti, 5 pianeti nani e una miriade di satelliti e corpi minori. Come ho raccontato in precedenza, questa suddivisione è nata nel 2006, a seguito della decisione dell’Unione Astronomica Internazionale di rivedere la classificazione dei corpi celesti in orbita attorno al Sole, introducendo la classe dei “pianeti nani”.

Che cos’è un pianeta nano?

Nel nostro Sistema Solare orbitano attorno al Sole milioni di corpi celesti. Massa, dimensioni e composizione di questi oggetti cambiano enormemente: si va da Giove, gigante gassoso il cui volume è 1300 volte quello della Terra, a oggetti come l’asteroide Duende, più piccolo di un campo da calcio.
Nel tentativo di creare uno schema in cui ordinare questa miriade di oggetti, gli astronomi ne hanno chiamati alcuni pianeti, altri asteroidi, comete, pianeti nani.

Cartoline da Cerere

Da ormai più di due mesi la sonda Dawn è in orbita attorno a Cerere, il primo pianeta nano ad essere raggiunto da una missione spaziale. La cattura gravitazionale del satellite artificiale era avvenuta il 6 marzo scorso senza intoppi, ma con una manovra abbastanza complessa.