A volte succede che io cammini solo per il gusto di mettere un piede davanti all’altro. Più che un’escursione, una passeggiata: che all’inizio ha una meta – forse – ma poi si vedrà.
Intanto mi allontana un po’ dalla città e dalla miriade d’impegni che la primavera come sempre accumula al lavoro; lavoro che poco più di un mese fa avrei potuto salutare per fare le valigie e discendere lungo lo stivale.

Il cielo non è terso, la pianura col suo carico di luci è troppo vicina, la Luna sarà troppo luminosa. Libero dall’obbligo della prestazione fotografica a ogni costo rallento il passo, mi godo l’aria pulita e gli scorci tra gli alberi, mi sorprendo delle varietà di verde in mezzo alle quali spicca il rododendro in fiore. Anche lo zaino pesa meno.

Non ho libri da leggere né auricolari che diffondano musica; il mio smartphone è disperso in qualche tasca, silenzioso. La testa naviga libera per pensieri casuali: un lusso che poche volte possiamo permetterci, ma rende incredibilmente breve l’attesa del tramonto tardivo sulle valli piemontesi.

Canon 6D
Canon 70-200 mm f/2.8
ISO 100, 1 s, 200 mm, f/8
Filtro polarizzatore
Scattata alle ore 21:18 CEST del 7-06-2017
A più alta risoluzione qui.

Poi cala una notte dominata dalla Luna quasi piena, che illumina il paesaggio e slava le stelle sulla mia testa, ma nulla può contro la sterminata costellazione di luci e lampioni della pianura sottostante.
Laggiù si vede ancora l’attività febbrile dei fari incolonnati sulle strade, in cielo le scie degli aeroplani si incrociano nel viavai tra i continenti e ancor più in alto i satelliti riflettono la luce del Sole in un lento arco da orizzonte a orizzonte o con un bagliore breve e improvviso.
Io, senza fretta, metto un piede davanti all’altro.

Canon 6D
Samyang 24 mm f/1.4
ISO 3200, 20 s ca. (B mode), f/5.6
Scattata alle ore 00:18 CEST del 8-06-2017