Esistono millanta modi per sfuggire alla morsa dell’afa in questi ultimi scampoli di agosto, ma non tutti allettanti: passare le giornate tra gli scaffali del supermercato sottocasa solo per godere dell’aria condizionata in modalità “vortice polare” è certamente una soluzione semplice ed efficace, ma alla lunga il paesaggio potrebbe risultare monotono. Ecco perché io ho deciso di allontanarmi dalla città e andare a dormire in ghiacciaia. O quasi.
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L’estate che avanza
Credo di aver già scritto da qualche parte che non è mai tempo perso ritornare in luoghi conosciuti, ma temo di essere uno che ama ripetersi. Che sia estate o inverno, l’alta val Maira dà sempre spettacolo, con le sue cime impervie che si sollevano dai pendii boschivi…
Una tregua dalla pioggia
Una piccola parentesi di sereno, uno sprazzo di cielo azzurro dopo che per l’intero mese di maggio i temporali avevano giocato a rincorrersi per i cieli del Piemonte, rovesciando a turno il loro carico d’acqua su un paesaggio ormai fradicio.
Il re di pietra
Siamo partiti nel primo pomeriggio nonostante le condizioni non fossero eccelse: come spesso accade, la Valle Po era avvolta da nubi di calore e al nostro arrivo al Pian del Re il cielo era completamente coperto. Nel frattempo, le previsioni dell’ARPA passavano da peggioramento in nottata a brutto nel pomeriggio – temporali. Ouch.