Lo sguardo libero

Uno sguardo sul monte Chersogno dalla strada che porta al colle di Sampeyre

La prima fuga in montagna da quando sono state allentate le restrizioni. Una sorta di ricongiungimento, anche questo: perché va bene, casa è dove c’è la targhetta col tuo cognome, ma se l’ospite dopo tre giorni puzza figuriamoci il padrone dopo quasi tre mesi di quarantena.

Metto piede al colle di Sampeyre con il meteo che sembra suggerire velatamente l’ipotesi di tornare alla pianura soleggiata: il clima sembra quasi autunnale, con il Chersogno stretto tra nubi e foschia e il Monviso che come al solito gioca a nascondino. Ignoro beatamente i consigli dalla regia concentrandomi sulla sensazione inebriante di avere di nuovo lo sguardo libero di spaziare tutt’intorno, da una parte la val Varaita, dall’altra la val Maira; sopra, legioni di cumuli che sciamano verso sud sospinti dalla brezza.
Mentre respiro a pieni polmoni il paesaggio, da qualche parte il Sole tramonta dietro le cime a nord-ovest e una falce di Luna fa capolino tra gli squarci sempre più ampi di sereno. In cielo, come a valle, poco a poco compaiono le prime luci.

Dal colle di Sampeyre verso nord: la Val Varaita e il Monviso.

Canon 6D modificata
Samyang 24 mm f/1.4
ISO 1600, 15 s, f/2
Filtro diffusore
Panorama di 3 scatti verticali
Scattata alle ore 23:25 ca. CET del 27-05-2020

Con le nubi che si dissolvono, decido di provare un altro approccio alla notte: non documentare il generale, ma andare più nel profondo, cercare il particolare. Riarrangio il treppiede installandoci sopra il nuovo astroinseguitore frutto di un momento di shopping compulsivo, poso le lenti grandangolari a favore dei teleobiettivi e punto lontano dall’orizzonte, alzando il tiro.

La regione di cielo attorno alla stella Sadr (gamma cygni).

Canon 6D modificata
Canon 70-200
ISO 1600, f/3.5, 200 mm
Astroinseguitore
Esposizioni: 12×120 s, 10 dark, 10 flat, 10 bias

A più alta risoluzione nella pagina degli sfondi.

In passato, gli sparuti tentativi di fare astrofotografia vera e propria mi avevano lasciato interdetto: che senso ha spostare mezzo quintale di attrezzatura, rinunciare alle proprie gambe per restare incatenati unicamente a ciò che si può raggiungere con quattro ruote1, caricare viaggiare scaricare stazionare montare bilanciare collimare connettere impostare quando poi – a telescopio pronto – non posso neanche avvicinarci l’occhio?
La risposta è arrivata questa notte. Delegato il lavoro al piccolo motore che pazientemente compensa la rotazione terrestre, con il tempo scandito dal suono dell’otturatore e senza altri pensieri a cui far volgere la mente, siamo solo io e le stelle.
Occhi, riempitevi.

La Nebulosa Laguna (M 8) e la Nebulosa Trifida (M 20) si stagliano in direzione del centro della Via Lattea.

Canon 6D modificata
Canon 70-200
ISO 1600, 60 s, f/3.5, 200 mm,
Singolo scatto con astroinseguitore
Scattata alle ore 3:10 ca. CEST del 28-05-2020

A più alta risoluzione qui.

Perso col naso all’insù non mi capacito di quanto sia tardi – o presto. Me ne rendo conto quando capisco che il bagliore proveniente dalla pianura e slava il cielo non può essere unicamente l’inquinamento luminoso di Torino, bensì il primo preludio al sorgere del Sole.
È passata una notte, e quasi non me ne sono accorto.

Dal colle di Sampeyre verso sud: il centro della Via Lattea, con Giove e Saturno sulla sinistra, sopra le cime della val Maira.

Canon 6D modificata
Samyang 24 mm f/1.4
ISO 3200, 30 s, f/2,
Astroinseguitore 0.5x
Panorama di 4 scatti verticali
Scattata alle ore 4:00 ca. CEST del 28-05-2020


1. ^ Questa nota a piè di pagina è per te, pistino lettore che tanto mi ricordi qualcuno di mia conoscenza in gioventù: so bene che al colle di Sampeyre ci si arriva in automobile grazie a una comoda strada asfaltata, il mio è un discorso generale. Se invece vogliamo entrare nel merito di questa gita in particolare, convieni con me che forse è meglio riabituarsi a metter i piedi uno avanti all’altro piuttosto che lanciarsi immediatamente nella Grande Traversata dell Alpi con 25 kg di zaino in spalla? Sì, con buona pace di quanto scritto due estati fa.

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. Complimenti, come sempre ottimi scatti.
    Per quanto riguarda la GTA con 25 kg… beh, è possibile, te lo assicuro 😉

    1. Emanuele Balboni ha detto:

      Grazie. So bene che è possibile; il dubbio è che sia sensato dopo quasi tre mesi di immobilità 🙂

      1. 😃 no, sarebbe insensato 😃

  2. yaxara ha detto:

    Le tue foto sempre bellissime, ma quella della regione di gamma cygni mi ha mozzato il fiato.

  3. Emanuele Balboni ha detto:

    Grazie. Tu sempre troppo gentile 😀

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