
Succede sempre. Ogni volta che invitiamo i visitatori a osservare la Luna attraverso i telescopi c’è qualcuno che prova a immortalare la scena con lo smartphone. Tipicamente lasciamo fare: il tentativo dura una decina di secondi e i risultati sono deludenti, a causa della difficoltà di inquadrare la scena a mano libera.
Venerdì sera, nell’attesa che le scuole uscissero sulla terrazza del Planetario per osservare, ho cercato di capire quanto potesse essere realmente difficile realizzare una fotografia al volo con il metodo afocale. Ho preso il mio smartphone semi nuovo di fascia medio-pessima e ho avvicinato la fotocamera all’oculare del telescopio che avevo puntato sulla Luna per allineare il cercatore; è bastato “qualche” paziente tentativo per ottenere l’immagine qui sopra.
(Nota tecnica: l’immagine è un crop dell’originale che ho rifilato eliminando i bordi neri inutili. Non c’è altra elaborazione. Ho addirittura lasciato l’immagine della Luna ribaltata destra-sinistra, così come si vede attraverso un telescopio dotato di diagonale.)
Va da sé che la Luna è un soggetto facile, grande e luminoso, ma sono stato piacevolmente sorpreso dal risultato. La parte più difficile, per l’appunto, è stata allineare a mano libera la fotocamera dello smartphone all’asse ottico dell’oculare, per riuscire a inquadrare il soggetto, soprattutto quando la mano in questione è la mia.