Site icon cosmo e dintorni

Monti di ghiaccio, pianure d’azoto

Plutone ripreso dalla sonda New horizons Crediti: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute

L’immagine che vedete qui sopra è il mosaico di diverse fotografie scattate dalla sonda New Horizons mentre si trovava a soli 1800 km dalla superficie di Plutone, durante il flyby con il pianeta nano avvenuto il 14 luglio.

Chi si aspettava un corpo celeste dalla morfologia anonima è rimasto piacevolmente sorpreso: monti, crateri, fossae e vaste pianure ghiacciate ne ricoprono la superficie.
Il terreno nudo è scuro e butterato di crateri, come nella regione chiamata Cthulhu Regio (in basso nella figura), mentre le regioni bianche sono vere e proprie distese di azoto allo stato solido.
Da queste spianate, ogni tanto, emergono delle montagne le cui cime raggiungono anche i 3 km rispetto al paesaggio circostante; considerando che Plutone ha un diametro che è meno di un quinto di quello terrestre, questi monti sono in proporzione più alti dell’Everest. Su Plutone però non aspettatevi che le montane siano di roccia: molto probabilmente sono composte di ghiaccio d’acqua.
Esatto: enormi iceberg che galleggiano, alla deriva, su una distesa d’azoto ghiacciato. Cose che succedono quando la temperatura scende sotto i -210° C.

Prima che qualcuno ritorni alla carica, ricordo che la varietà delle formazioni geologiche sulla superficie di Plutone non ha nulla a che vedere con lo status di pianeta nano del corpo celeste in questione; se così fosse Miranda e Europa dovrebbero essere pianeti honoris causa.

Exit mobile version